Tag: Wi-Fi

LECCE: UN PASSO AVANTI NELLA LOTTA ALL’ELETTROSMOG

14 giugno 2016 – “www.terranuova.it”

Con il patrocinio dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Lecce, il Comitato Lecce Via Cavo, insieme alle Associazioni Consumatori Codacons e Codici, a Csv Salento e all’Associazione Italiana Elettrosensibili, ha realizzato la locandina “Dai voce al tuo cervello”.

Lecce: un passo avanti nella lotta all'elettrosmog

«L’iniziativa nasce dalla necessità di informare la popolazione sui possibili danni alla salute legati all’uso di cellulari, cordless, tablet, wifi, etc. – spiegano i promotori – Le radiofrequenze, utilizzate dalla tecnologia senza fili sono state classificate nel 2011 dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), afferente all’Organizzazione Mondiale per la Salute (OMS), come “possibile cancerogeno per l’uomo”. In quell’occasione il direttore della IARC ha affermato che “in attesa di ulteriori informazioni è importante adottare misure pratiche per ridurre l’esposizione, per esempio usando gli auricolari e i messaggi non in voce”. Da allora sono emerse nuove evidenze scientifiche che correlano l’esposizione alle radiofrequenze con l’insorgenza di tumori maligni al cervello, disordini neurologici, danni al Dna, diminuzione dell’udito, sintomi di elettrosensibilità, alterazioni del ritmo cardiaco, insonnia, cali di memoria, disturbi cognitivi, etc.».

«La locandina, che sarà diffusa nelle farmacie di Lecce e provincia, ed anche in altri esercizi commerciali e studi medici, suggerisce alcuni comportamenti per ridurre la propria esposizione alle radiofrequenze, come quello di tenere lontano il cellulare quando si aspetta la connessione o mentre si invia un sms, o spegnere il wifi quando non è in uso, soprattutto durante la notte per evitare disturbi del sonno, staccando la spina. I bambini andrebbero maggiormente tutelati, poiché sono particolarmente vulnerabili alle radiofrequenze e per la loro esposizione precoce corrono un rischio maggiore di manifestare in età adulta malattie neurodegenerative e tumori. L’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Lecce, da sempre sensibile e attento alle problematiche sanitarie ricopre ancora una volta un ruolo di primo piano nella tutela della salute pubblica e della prevenzione delle malattie. L’uso del cellulare e dei dispositivi wifi è diffusissimo ma pochi conoscono i reali danni alla salute che ne potrebbero derivare, anche per livelli di esposizione inferiori ai limiti di legge. Tantissimi studi sono stati realizzati dal 2011 in poi. Ultimo in ordine di tempo è quello condotto dall’ente governativo statunitense National Toxicology Program e costato fino ad ora 25 milioni di dollari. I primi risultati, pubblicati qualche giorno fa, hanno evidenziato un incremento significativo di due tipi di cancro nei ratti esposti alle radiofrequenze: glioma (tumore delle cellulari gliali del cervello) e schwannoma maligno del cuore. Anche uno studio recente condotto dall’Istituto Ramazzini di Bologna ha evidenziato un aumento significativo di schwannoma maligno del cuore nei ratti esposti a campi elettromagnetici di bassissima frequenza. Il professor David Carpenter, direttore dell’Istituto per la Salute e l’Ambiente dell’Università di Albany (New York) ha affermato: “Siamo a un punto di svolta. Sarà molto difficile per i negazionisti non riconoscere l’associazione tra radiofrequenze e tumori”».

 

elettrosmogregole

Fonte:

Lecce-un-passo-avanti-nella-lotta-all-elettrosmog

Magda Havas talks at NIEHS May 9, 2016 on Electrosmog and Electrohypersensitivity

Pubblicato il 28 mag 2016

This is the presentation I gave to scientists at NIEHS in Triangle Park, North Carolina, May 9, 2016. Title of the talk is, “Electrosmog, the missing link as it relates to cancer, reproductive problems and electrohypersensitivity.”

Geneva: Electrosensitive Persons at the University Hospital (HUG)

[L’Ospedale Universitario di Ginevra (HUG) 
ha capito l’importanza di creare degli ambienti non inquinati da CEM, per consentire ai pazienti affetti da Elettrosensibilità di accedere alle cure ospedaliere.
Al momento la cosa è preclusa agli Elettrosensibili gravi  in Italia, i quali, si trovassero nella necessità di dover ricorrere a trattamenti in ambito ospedaliero, sarebbero sostanzialmente condannati a morte.]

2 April 2016 – “mieuxprevenir.blogspot.it”

Professor Arnaud Perrier and Séverine Lalive Raemy believe that part of being attentive to the needs of all patients includes providing better care for handicapped persons.

Electrosensitive persons at Geneva’s university hospital (HUG)
Comment on “They want to ‘promote proper care’ at HUG”

by Meris Michaels, Readers’ Mail, Tribune de Genève, 2 April 2016
If one wants to “promote care” of handicapped persons at HUG, places free of electromagnetic (EM) waves should be created to treat electrosensitive persons (estimated to be 5% of the population). These persons, sensitive to the radiation emitted by Wi-Fi and other wireless technologies, cannot be treated at hospitals because this type of radiation saturates treatment rooms and even patient rooms. Everyone could become electrosensitive.

In the January 2016 magazine published by CSS Insurance, the president of Doctors for the Protection of the Environment, Dr. Peter Källin, states: “More and more evidence suggests that electromagnetic pollution, even below the limit values, is harmful to health.” Dr. Källin criticizes the fact that the population is often insufficiently informed about the way to use these new means of communication in order to reduce electromagnetic pollution.

His advice: disconnect, switch off, distance oneself. In Sweden, where electrohypersensitivity is recognized as a functional impairment, hospitals equipped with treatment rooms shielded from waves exist for persons suffering from this intolerance.

The raising of awareness of all caregivers in the medical profession regarding the harmful effects of radiation, including the specific needs of electrosensitive persons, should be a part of their training.

Source/Fonte:

geneva-electrosensitive-persons-at

Scuola digitale, il progetto cresce. Protestano i genitori anti wifi

15 maggio 2016 – “www.quotidianodipuglia.it”/Lecce, di Stefano Martella

Scuola digitale, il progetto cresce. Protestano i genitori anti wifi

Digitalizzare Lecce, digitalizzare le scuole e le nuove generazioni. È stato questo l’obiettivo portante di Code4Lecce Day, incontro tenutosi ieri mattina alle Officine Cantelmo ed evento conclusivo di #HPECode4Lecce, progetto del Comune di Lecce, con l’Assessorato alle Politiche Comunitarie e Assessorato alla Pubblica Istruzione, in collaborazione con HP Enterprise, azienda leader nel settore delle attrezzature informatiche.
Il progetto punta a innovare tutta la filiera educativa: dalla scuola primaria alla formazione professionale, supportando con tecnologie innovative i modelli pedagogici e didattici. Insomma, insegnanti e alunni avranno a che fare sempre di più con una istruzione digitalizzata. Infatti, nell’ambito del progetto, più di mille bambini delle scuole leccesi hanno partecipato ad incontri di coding, ovvero a giochi di programmazione informatica.
Inoltre altri incontri sono stati pensati per formare i docenti su queste nuove tecnologie.

Oltre alla formazione, il progetto prevedeva una fase di vera e propria fornitura accessoria. Per questo sono stati installati 49 hotspotswifi gratuiti sugli istituti scolastici e altri luoghi culturali. Poi, sempre ieri mattina, ai dirigenti scolastici sono stati consegnati centinaia di tablet, robottini elettronici e pc.
In futuro verrà previsto anche il rilascio di 1750 certificazioni digitali, delle quali una prima parte è già stata prenotata dalle scuole per i loro studenti, mentre una seconda sarà destinata a cittadini leccesi. Soddisfazione è stata espressa dal’assessore Alessandro Delli Noci: «Creare una cittadinanza digitale era l’obiettivo iniziale del progetto e certamente abbiamo gettato delle buone basi, con un investimento enorme nella formazione e nelle infrastrutture digitali – afferma l’assessore – Dal binomio innovazione e cultura passa il futuro di questa città e la sua ribalta nazionale ed internazionale. Abbiamo contribuito fattivamente alla formazione di cittadini digitali protagonisti e consapevoli».

Loredana Capone, assessore regionale allo Sviluppo economico, era presente all’incontro ed esprime la sua soddisfazione per il progetto e per la sinergia con cui due enti pubblici hanno collaborato per il territorio: «Formare il cittadino digitale: questo è un compito importantissimo non più rinviabile – commenta Capone -. Perché il mondo cambia rapidamente e i giovani devono essere pronti ad affrontarlo.
Se vorranno creare un’impresa o lavorare come manager, per ogni ruolo sarà indispensabile conoscere queste tecnologie. Ma il circolo virtuoso deve prevedere che anche i servizi siano resi in modo digitale e, quindi,formare le competenze è fondamentale».

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LA CONTESTAZIONE

«Perché irradiamo i nostri bambini se li amiamo?». Era questa la domanda provocatoria che i componenti del Comitato “Lecce Via Cavo” – un collettivo di genitori contrari all’utilizzo della tecnologia wifi nelle scuole – ponevano sopra alcuni volantini che hanno distribuito all’interno delle Officine Cantelmo, mentre sul palco si avvicendavano
gli ospiti. Altri hanno mostrato dei cartelloni di protesta.
L’intento è stato quello di accendere un faro sulla pericolosità delle onde elettromagnetiche sulla popolazione, specialmente quella più piccola.

«Il Comune installa 50 nuove antenne sugli edifici scolastici e promuove la tecnologia wifi anche all’interno
delle scuole, ignorando gli avvertimenti sulla salute provenienti dalla scienza internazionale ed esponendo la popolazione studentesca ad un rischio maggiore di manifestare in età adulta danni neurologici e tumori – dice Fabia del Giudice, rappresentante del comitato -. Particolare attenzione va rivolta ai bambini: i loro corpi sono più piccoli, le ossa del cranio sono più sottili e il loro sistema nervoso è in via di sviluppo. Nel 2014 il dottor Miller, consulente dell’Oms e del National Cancer Institute, ha affermato che le radiazioni wireless, provenienti ad esempio da wifi o tablet, non devono entrare nelle scuole, soprattutto nelle primarie». Sono tanti i motivi che spingono i membri del comitato a manifestare il loro scetticismo sull’utilizzo di questa tecnologia nelle scuole. Non c’è solo il rischio di contrarre tumori, a spaventare sono anche altri disturbi. «Nei bambini l’uso precoce può influire negativamente su attenzione, memoria e sviluppo del linguaggio – continua del Giudice -. Pc e tablet diminuiscono la capacità di leggere e scrivere correttamente. Per l’Accademia degli studi di Francia producono crisi nel ragionamento induttivo. Altri studi hanno evidenziato l’insorgenza di demenza digitale in bambini e adolescenti assidui utilizzatori di apparecchiature elettroniche. Quindi chiediamo che questa tecnologia venga usata con razionalità, soprattutto in luoghi come la scuola».

Fonte:

scuola_digitale_lecce_progetto_protestano_genitori_wifi

CÓMO AFECTAN LOS CAMPOS ELECTROMAGNÉTICOS EN LA SALUD – Conferencia de Olle Johansson ( Español )

Pubblicato il 23 gen 2016

La ONG, Asociación Oikos Ambiental presenta al Dr. Olle Johansson , un neuro científico del Instituto Karolinska de renombre mundial , Estocolmo (Suecia) en la conferencia titulada: “Efectos adversos para la salud de los campos electromagnéticos de las telecomunicaciones modernas inalámbricas”.

El Video está en V.O. en Inglés con subtítulos en Castellano. Para conectar los subtítulos hay que hacerlo en el reproductor de youtube.

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Olle Johansson

Profesor asociado, de la Unidad de Dermatología Experimental, del Departamento de Neurociencias, Instituto Karolinska, Estocolmo, Suecia

El conjunto de evidencias científicas sobre los campos electromagnéticos requiere un nuevo enfoque para la protección de la salud pública; el crecimiento y desarrollo del feto, y de los niños; y aboga por fuertes acciones preventivas. Estas conclusiones se basan en previos científicos y de salud pública que documentan lo siguiente:

Efectos biológicos (no térmicos) por baja intensidad y efectos adversos para la salud están demostrados en niveles significativamente inferiores a los estándares de exposición existentes.
Los límites de seguridad pública de la ICNIRP (Comisión Internacional para la Protección frente a las Radiaciones No Ionizantes , del IEEE (Instituto de Ingeniería Eléctrica y Electrónica) , y de la FCC (Comisión Federal de Comunicaciones) son inadecuados y obsoletos con respecto a la exposición prolongada de baja intensidad.
Se necesitan con urgencia nuevas normas de exposición pública con base biológica, para proteger la salud pública en todo el mundo.
No es de interés público más demoras.
“En mi presentación voy a hacer alusión a los antecedentes históricos de la electricidad y los campos electromagnéticos, cómo surgió la sospecha temprana de que tales campos (electromagnéticos) y señales podrían tener efectos negativos en la salud, y cómo llevarlo hoy en día a la discusión pública en todo el mundo. También voy a referirme a la electrohipersensibilidad como deterioro funcional, y qué leyes y reglamentos nos guían en relación con dicha discapacidad. Voy a entrar en más profundidad acerca de los resultados de las investigaciones científicas sobre los efectos adversos para la salud de los campos electromagnéticos, y la necesidad urgente de proyectos de investigación totalmente independientes que se inicien de inmediato para garantizar la salud pública.

Estos proyectos deben ser totalmente independientes de todo tipo de intereses comerciales; la salud pública no puede tener un precio etiquetado (precio o valor en una etiqueta) .También es de suma importancia que los científicos involucrados en este tipo de proyectos estén libres de cualquier conflicto de intereses y que los fondos necesarios se cubran al 100%, no en un 99% ó menos. Esta es la clara responsabilidad del órgano democráticamente elegido de todos los países”.

Enlaces:

http://www.openmindconference.com/speakers/archive-2014/item/102-olle-johansson

https://www.youtube.com/watch?v=mN1nl9GNpUU

Johansson Laboratory

http://ki.se/en/neuro/johansson-laboratory

Business executive who claimed spending six hours a day on his mobile gave him brain cancer dies aged 44

20 May 2016 – “www.dailymail.co.uk”, by ANNA HODGEKISS and MADLEN DAVIES FOR MAILONLINE

  • Ian Phillips was found to have a lemon-sized tumour on his brain
  • Had surgery and chemotherapy but was told he had just 3 years to live
  • Campaigned against phones after claiming his mobile caused his cancer
  • Family say they have received hundreds of tributes from all over the world

Click the link below to read the article/Cliccare sul link sottostante per leggere l’articolo:

Business-executive-claimed-spending-six-hours-day-mobile-gave-cancer-dies-aged-44

Radiation Fries Children, Babies, Fetuses, YOU

23 May 2016 – “www.odwyerpr.com”, by 

A concerned, capacity audience about 60 packed a conference room in New York yesterday to hear about and discuss the dangers of Wi-Fi and other radiation. Biggest victims are children, babies and fetuses.

Camilla Rees, founder of Electromagneticheath.org, based in Iowa, told the Left Forum that the “industrial-strength 5GHz routers commonly found in schools are designed to go through cement, brick and to cover the campus.”

Camilla Rees
Camilla Rees

They’re higher wattage and configured to be able to serve hundreds of users simultaneously, she said. Presentations included one by babysafeproject.org. Its warnings were similar to the ones expressed on the panel about children and babies May 3 in Baltimore featuring Devra Davis and other EMF health advocates.

Left ForumAnother paper on the subject of EMF dangers to babies and children is byBostonParentsPaper.com.
Rees, a graduate of Choate Rosemary Hall, Columbia University and the Georgetown Graduate School of Business Administration, has written a 54-part description of EMF dangers and possible solutions that is the most comprehensive overview of the dangers of EMF.

New York Apartment Dwellers at Risk

New Yorkers and others should pay close attention to Rees since Time Warner, Comcast, Cablevision and other cable suppliers are forcing new 5GHz routers on unsuspecting customers, this writer included.

Apprised of this new danger (radiation pulsing 24/7 billions of times a second), we contacted Time Warner and had them turn off the 5GHz and 2Ghz lights on the router. Other customers of the cable companies should do the same.

A technician came to our home and found high levels of radiation throughout the apartment and particularly near windows. The highest apartments get the most radiation from hundreds of cell towers atop apartment buildings. The New York real estate industry must look into this problem.

The technician immediately shut down Bluetooth on our MacBook and told us to get rid of the landline phone that had a wireless companion. An antenna on the landline part spewed radiation 24/7 and was the same as a wireless phone.

Documentary on israel's PR War in the U.S.Left Forum Blasted Corporate Interests 

The session on dangers of pulsed radiation was loaded with attacks on corporate players and their alleged allies in the government, echoing the theme of the conference, “Rage Rebellion Revolution; Organizing Our Power.” Nearly 5,000 attended the three-day conference at the John Jay Criminal College.

Wi-Fi and computer technology, both with dangerous aspects, permeate school, libraries and public government which have made a huge financial and intellectual commitment to their use and don’t want to walk away from it, panelists said. Doing so would be “biting the corporate hand” that helped finance so much of the technology, they noted.

The more than 130 films and VNRs featured in 36-page catalog distributed at the conference by Media Education Foundation include such titles as Pack of Lies: the Advertising of Tobacco; How Racism Harms White America; Big Bucks, Big Pharma; Rich Media, Poor Democracy; Constructing Public Opinion (How politicians and the media misrepresent the public); The Myth of Liberal Media; Shop ‘Til You Drop, The Crisis of Consumerism; How to Start a Revolution; Fire in the Blood, a Tale of Medicine Monopoly & Malice; Google & the World Brain, the Audacious Attempt to Control Human Knowledge; Agrofuels, Starving People, Fueling Greed; Life in Occupied Palestine; Peace, Propaganda & the Promised Land; Occupation 101 (Israeli-Palestinian Conflict).

MEF, was selling for $20 a DVD titled “The Occupation of the American Mind: Israel’s Public Relations War in the U.S.,” narrated by Roger Waters.

Also offered is the film, “The War Around Us,” by Abdallah Omeish, which tells the story of two journalists who were present during the bombardment of Gaza in 2008-09.

The catalog lists seven items telling the Palestinian side of the conflict but none telling the Israeli side.

Rise in Autism Found

There has been an “explosion in autism” in children in Canada that appears to mirror the explosion in wireless technology, says Jerry Flynn, retired captain in the Canadian Army who supervised its warfare using electromagnetic radiation.

Flynn earlier this month asked for an investigation of government authorities in Canada by the Royal Canadian Mounted Police, saying the authorities were “criminally negligent” in failing to remove Wi-Fi and other radiation sources from schools, hospitals, libraries and other public facilities.

In the U.S., he wrote May 22 to Prime Minister Justine Trudeau and members of the Canadian Parliament, the rate of autism in children was one in 25,000.

In 1970, he said, it had climbed to one in 2,500; in 2000, one in 150, in 2004, one in 125, in 2008, one in 88, and in 2013, one in 50 and one in 27 in populated cities.

Quoted are statistics compiled by the Australian ADHD Foundation.

Government Opts Out

Asks Flynn: “Why does no one connect today’s tragic explosion in Autism in children with the comparable explosion in wireless technology? Each and every wireless device emits hazardous ‘low-level, pulsed, non-thermal radio/microwave frequency radiation.’”

He includes cellphones, wireless utility meters, cordless phones, GPS satellites and cellphone towers. They never “shut off,” he said.

“Tragically,” he said, “for all Canadians, the Government of Canada refuses any dialogue whatsoever on pulsed non-thermal wireless radiation, which scientists have long linked to Autism and a host of other neurological diseases, as well as diseases of the central nervous system and immune system.”

Source/Fonte:

radiation-fries-children-babies-fetuses-you

“Desperately seeking white zone” – docufilm sulla Elettrosensibilità

[EN]

Having already won two awards for his documentaries about the environment, Marc Khanne delivers a new fast-paced and well-argued human-interest movie: Between the push for 4G and how some people are suffering, what should we think about the “even faster and more interconnected” world that we are being promised?

[IT]

Avendo già vinto due premi per i suoi documentari sull’ambiente, Marc Khanne offre un nuovo film frenetico e  ben argomentato di interesse umano: Tra la spinta del 4G e come alcune persone stanno soffrendo, cosa dovremmo pensare dell'”ancora più veloce e più interconnesso” mondo che ci viene promesso?

Trailer:

Official movie site/Pagina ufficiale del film:

http://www.electrosensitive-white-zone-ehs-film.com/index.html

Elettrosensibilità, la malattia negata – “UnoMattina in Famiglia” del 14 maggio 2016

Durante la trasmissione Rai “UnoMattina in famiglia” del 14 maggio 2016, nello spazio dedicato al digitale condotto da Ingrid Muccitelli con la presenza del prof. Marco Camisani Calzolari, sono state fatte delle affermazioni lesive della dignità di persone, gli Elettrosensibili, che pagano duramente sulla propria pelle le conseguenze dell’avere una malattia scatenata dalla esposizione ai Campi Elettromagnetici in Alta Frequenza, ormai onnipresenti a causa dello scriteriato uso delle tecnologie Wireless da parte della popolazione.

Lascia increduli e sconcertati che sia stata fatta passare per “la bufala della settimana” una sentenza storica di un tribunale FRANCESE (E NON SPAGNOLO COME ERRONEAMENTE SOTTOLINEATO DAL PROFESSORE) che ha ridato piena dignità di vita ad una Elettrosensibile, riconoscendo la malattia di cui soffre come reale e causata dalla esposizione al Wi-Fi.
Ricordiamo come anche la corte di Appello abbia ribadito la sentenza di primo grado in base a prove inconfutabili.
NON ci risulta che la sentenza del tribunale faccia riferimento ad altri fattori eziologici che non siano le microonde del Wi-Fi incriminate, come affermato dal professore.
E NON ci risulta che NON vi siano prove scientifiche che le radiazioni emesse dal Wi-Fi possano causare danni alla salute, come affermato dal professore.

MIGLIAIA di articoli scientifici peer-reviewed (dello stesso calibro di quelli utilizzati ad esempio in ambito medico per formulare i protocolli terapeutici) DIMOSTRANO in modo chiaro che le esposizioni alle Radiazioni Elettromagnetiche in Alta Frequenza inducono effetti di natura biologico/sanitaria a livello molecolare, cellulare e clinico, su animali da esperimento, su volontari umani e anche su piante; vedere www.bioinitiative.org.

Studi epidemiologici descrivono il preoccupante aumento a livello statistico dei soggetti che soffrono di Elettrosensibilità a livello mondiale.
Si tratta di MILIONI (NON UNA!) di persone le cui condizioni di vita molte volte rasentano stati di totale abbandono con isolamento forzato e dunque esclusione dalla società, che in alcuni casi portano a gesti estremi come il suicidio, per l’impossibilità di condurre una vita normale trovandosi in aggiunta in una condizione di totale assenza di tutele ed aiuti.

Desta inoltre ulteriore sconcerto l’affermazione, sempre ad opera del professore, che il telefono cellulare posto vicino alla testa sia fonte di pericolose radiazioni mentre il Wi-Fi è innocuo.
Si tratta pur sempre di microonde e ormai è appurato che NON ci sia solo un problema di potenza di emissione, ma che anche frequenza utilizzata e sua modulazione causino pesanti effetti biologico/sanitari.
Viene citato un fattore “10.000 volte meno potente”…Ma a quale criterio di valutazione ci si riferisce?
Generalmente si attua una valutazione in V/m ed il cellulare, nella fase di connessione, può arrivare a 100 V/m, però il Wi-Fi emette picchi di fino a 10V/m (a volte anche di più) ogni circa 2 secondi, quindi, semmai, esiste un fattore 10.
Provate a prendere un misuratore in Alta Frequenza e valutate Voi se un Wi-Fi fa tanto meno campo di un cellulare.
…Ed è stato affermato con decisione che non si deve aver paura di lasciare il Wi-Fi acceso!

Poi, viene detto che basta usare l’auricolare e tenere il cellulare a 50 cm per evitare ogni problema…
Chi tiene il cellulare a 50 cm avendolo in mano? Forse una persona dagli arti superiori molto lunghi, ergo solo una minoranza dei soggetti.
Ma in ogni caso, cosa volete che siano 50 cm, quando il cellulare, per ricevere e trasmettere dati, si deve connettere ad una antenna che, al minimo, è a circa 50 metri di distanza, ma, più facilmente, si trova a centinaia di metri?
Il corpo viene comunque pesantemente irradiato e non è certo l’auricolare a salvare la vita!
Con l’informazione che è stata fatta passare, sono certamente state spinte moltissime persone ad abusare del cellulare…tanto con l’auricolare sono protette!

Inoltre, l’atteggiamento derisorio piuttosto evidente della conduttrice e dell’ospite nei confronti della Elettrosensibilità, offende gravemente la dignità e la sensibilità di persone che certamente NON hanno bisogno di essere prese in giro e denigrate come è avvenuto nel programma, dato che si trovano già a dover vivere in condizioni di vita ORRIBILI (pensate a cosa significhi non poter più lavorare e magari non avere mezzi di sostentamento, non poter più uscire di casa, essere costretti a trasferirsi in zone isolate pur amando la vita di città, doversi separare dalla famiglia o non potersela creare perché non si può più socializzare, ecc.) senza avere alcun aiuto.

Debbie Bird, allergica alla tecnologia della vita moderna, costretta a rinunciare al cellulare, forno a microonde e internet

[Articolo molto datato comunque utile da leggere. E’ una libera traduzione dall’Inglese, quindi l’Italiano è un po’ stentato ma è comprensibile.

Si parlava di casi di Elettrosensibilità già quasi dieci anni fa, descritti come condizioni molto rare e dovute a qualcosa (i Campi Elettromagnetici) la  cui pericolosità veniva negata.

Eppure le prove della pericolosità c’erano già allora, solo che allora era ancora possibile permettersi di negare o minimizzare il problema.

Adesso sta diventando sempre più complicato farlo, innanzitutto perché le prove della pericolosità dei Campi Elettromagnetici si sono arricchite di ulteriori studi, inoltre molte vecchie prove prima occultate sono state recuperate, e poi negli ultimi anni sempre più persone si sono ammalate di Elettrosensibilità  in modo anche grave.

Si tratta di invalidi sotto ogni punto di vista, i quali sebbene adesso stiano soffrendo nell’indifferenza di tutti, in futuro necessariamente graveranno sulla società, perché prima o poi non si potrà più negare il problema e qualcuno dovrà prendersi carico di tutte queste persone la cui vita è stata distrutta dagli interessi economici dietro al business del Wireless.

Non sarà cosa facile, perché ci si troverà a dover risarcire danni biologici (soprattutto quello genotossico), danni materiali (molti malati hanno dovuto vendersi tutto per sopravvivere, inoltre ci sono i mancati guadagni derivanti dalla impossibilità di lavorare, senza contare le spese affrontate per curarsi e proteggersi) e danni morali (dovuti all’isolamento forzato, che ha portato a dover rinunciare alle relazioni sociali ed in molti casi anche a dover rinunciare a crearsi una famiglia, cosa che già di per sé è devastante).

Ci chiediamo fino a che punto si dovrà arrivare prima di porre fine a questa follia, che si sta configurando come la più spaventosa emergenza sanitaria, sociale ed economica che il mondo dovrà affrontare.]

22 Marzo 2007 – “virtualblognews.altervista.org”, di Pino Silvestri

Debbie Bird, inglese di 39 anni, è diventata allergica alla tecnologia della vita moderna. Non può avvicinarsi ai computers, ai cellulari, forni a microonde, in sostanza a quasi tutto quello che la moderna tecnologia sforna giornalmente. Ha problemi anche con alcune automobili equipaggiate con componenti elettronici. Il suo corpo reagisce con chiazze cutanee dolorose e rigonfiamento delle palpebre.
Debbie Bird, racconta:
“La mia vita è stata influenzata seriamente dai campi elettromagnetici. Adesso non possiedo il microonda, non posso utilizzare il cellulare e il cordless, ho un televisore con lo schermo al plasma perché quello con il tubo catodico ha scatenato l’allergia. Non posso utilizzare la Bmw super elettronica di un amico, appena salgo in macchina mi viene l’emicrania e formicolio. Problemi anche quando devo andare a fare acquisti, non posso entrare in luoghi come Starbucks (catena internazionale di caffetterie), perché hanno postazioni internet Wi-Fi”.
La signora Bird, ha avvertito il problema allergico alle onde elettromagnetiche quando si è trasferita con il marito e la figlia Antonia, in un moderno appartamento a Bowden (Manchester).  Ignorava che tutti i suoi vicini abitavano in appartamenti  con collegamenti internet senza fili e cordless.
“Inizialmente non potevo dormire” – racconta la signora Bird -, “la mia pelle reagiva con sensazioni di bruciore in faccia e sui gomiti, sulla fronte si era formata una severa allergia” [v. foto].
Una visita medica da un esperto dermatologo, cure senza nessun beneficio per la severità dell’allergia, consigliarono la signora Bird e il marito, a trasferirsi a Manchester Hale.
Prima di insediarsi nel nuovo appartamento, i coniugi Bird, hanno fatto controllare da un esperto la presenza delle onde elettromagnetiche.
L’appartamento è stato completamento isolato con alcuni accorgimenti:
– pellicola protettiva sulle finestre;
– vernice nera del carbonio alle pareti per deviare i raggi nocivi;
– tende della camera placcate d’argento;
– sotto alla rete del letto, una zanzariera con fitte maglie metalliche placcate d’argento, anche questa per proteggere dalle radiazioni.
La signora Bird, ha detto che proteggere l’appartamento dalle radiazioni elettromagnetiche, ha richiesto un costo di una certa importanza, ma n’è valsa la pena: le sue chiazze cutanee sono sparite, non ha più difficoltà per dormire.
Ufficialmente nel Regno Unito, l’elettrosensibilità (es), non è considerata un problema medico, nessuna prova scientifica per sostenere un collegamento fra campi elettromagnetici e problemi di salute: quando insorgono, sono attribuiti a sintomi psicosomatici, collegati a influenza e virus e non ai campi elettromagnetici. Molti non  concordano, tra questi, Rod Read, direttore della “Electro-Sensitivity UK”:
“Ho visto centinaia di persone manifestare i sintomi tipici dell’allergia ai campi elettromagnetici. Purtroppo, è una malattia che è “nascosta” dai governi, in combutta con le aziende elettroniche, perché temono che la popolazione può allarmarsi nel venire a conoscenza che i cellulari e i forni a microonde sono pericolosi per la salute.
Nel passato molti medici attribuivano i sintomi all’influenza, ora, grazie a Debbie Bird, la patologia è chiara, i campi elettromagnetici possono minare psicologicamente e fisicamente la vita umana.
Liberamente tradotto da DailyMail

Fonte:

alblognews.altervista.org/debbie-bird-allergica-alla-tecnologia-della-vita-moderna-costretta-a-rinunciare-al-cellulare-forno-a-microonde-e-internet/11468779/