Categoria: <span>Ricerca scientifica</span>

Una tesi universitaria in Legge su elettrosensibilità, CEM, 5G

Riceviamo dalla Dottoressa Valeria Strenghetto copia della sua tesi discussa presso l’Università di Ferrara dal titolo: L’inquinamento elettromagnetico nell’Unione Europea anche con riferimento al 5G

 

La neo-dottoressa ha studiato la tematica anche con un’attenzione alla elettrosensbilità e alle attività svolte dalle associazioni storiche per il suo riconoscimento.

Durante una piacevole telefonata lei ha espresso il suo desiderio di interessarsi professionalmente degli aspetti legati alla difesa dell’ambiente.

 

Quindi un ‘in bocca al lupo’ per una vita professionale brillante e di soddisfazione

 

Qui il link alla copia della tesi

 

A.I.E. e AMICA insieme per la Ricerca

 

Comunicato stampa AMICA-AIE

 

L’Associazione Italiana Elettrosensibili e l’Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e Ambientale (AMICA-ODV) sono impegnate da anni per il riconoscimento della Elettrosensibilità, una patologia che comporta reazioni multiorgano all’esposizione a campi elettromagnetici a livelli notevolmente inferiori agli attuali standard di sicurezza.

Le due associazioni hanno deciso di promuovere e sostenere la ricerca sui campi elettromagnetici perché da sempre questo settore risente del conflitto di interessi della fonte del finanziamento. Una revisioni di studi condotta dal Prof. Henry Lai dell’Università di Washington, infatti, ha evidenziato che gli studi indipendenti, finanziati cioè da enti pubblici e da associazioni di cittadini, trovano effetti biologici delle radiazioni della telefonia mobile nel 70% dei casi, mentre gli studi finanziati dall’industria ne trovano solo nel 32% dei casi.

Secondo il Prof. Lai questo non può essere frutto di una coincidenza, ma è la conseguenza di una manipolazione volta a ridurre la percezione del rischio nella comunità scientifica e nell’opinione pubblica.

Le due associazioni intendono sostenere, in particolare, un nuovo studio del Prof. Dominique Belpomme dell’Università Descartes di Parigi che ha una lunga esperienza su pazienti affetti da Elettrosensibilità. Si sono impegnate anche a sostenere una review della Dott.ssa Priyanka Bandara e uno studio sperimentale sugli effetti dei campi elettromagnetici sui linfociti, prodotto da un gruppo universitario romano.

Dopo la conclusione di uno studio innovativo sugli effetti genetici del Wi-Fi e del 5G promosso da AMICA, inizia oggi una nuova campagna di raccolta fondi di AIE ed AMICA-ODV per pubblicare nuovi studi che permetteranno di comprendere meglio gli effetti biologici sui campi elettromagnetici.

Per sostenere la ricerca indipendente e permettere ai ricercatori di pubblicarle in tempi rapidi, potete fare donazioni con un semplice click inserendo nella causale “donazione per la ricerca”:

 

Per sostenere AIE:

  • Conto Corrente Postale: 001004458947 intestato all’Associazione Italiana Elettrosensibili
  • Bonifico sul Conto Bancario n. IT54P0760102000001004458947 intestato all’Associazione Italiana Elettrosensibili

 

Per sostenere AMICA:

 

 

Recente articolo del Prof Belpomme sulla elettrosensibilità

 

“ELETTROIPERSENSIBILITA’ COME
DISTURBO NEUROLOGICO RECENTEMENTE IDENTIFICATO E CARATTERIZZATO:COME DIAGNOSTICARLO,TRATTARLO E PREVENIRLO”

 

ELETTROSENSIBILITA’.ENTITA’ NOSOLOGICA BEN DEFINITA.UN VERO E PROPRIO STATO DI MALATTIA.

 

Pubblicazione accessibile a tutti  https://www.mdpi.com/1422-0067/21/6/1915   

 

 

RAPPORTO FINALE STUDIO NTP

Nel rapporto finale dello studio del National Toxicology Program (NTP) emerge una chiara evidenza di tumori cerebrali e cardiaci in ratti esposti alle frequenze di un telefono cellulare, anche per valori  uguali o inferiori agli standard internazionali. Questi importantissimi dati scientifici sono confermati anche dal fondamentale studio italiano condotto dallo studio Ramazzini di Bologna, pubblicato quest’anno.

https://www.saferemr.com/2018/11/NTP-final-reports31.html?fbclid=IwAR2opdvgWHkEiRfOX_ZumPG39V_7dbvWJQxT8VhUKdu9IF3BWbhTKdxuXlI

Effetti sulla salute dell’uso della telefonia mobile

Angelo Levis, Laura Masiero, Paolo Orio, Susan Biggin e Spiridione Garbisa
Università di Padova e A.P.P.L.E.*; A.P.P.L.E; AIE**; Institute of Physics, London, UK

SOMMARIO

Con un’analisi critica sulla metodologia utilizzata nello studio su rischi alla salute ed esposizione alle radiazioni da radiofrequenza emessi dai telefoni cellulari e cordless può essere fugata ogni incertezza sulla pericolosità del loro uso. Gli studi finanziati dai gestori di telefonia mobile danno conclusioni rassicuranti, ma sono caratterizzati da pregiudizi e difetti, mentre gli studi supportati da finanziamenti pubblici non presentando correzioni inappropriate e mostrano effetti acuti e cronici, tra cui tumori della testa. I risultati sono supportati da evidenze biologiche.

Scarica lo studio!

 

*A.P.P.L.E., Associazione Per la Protezione e la Lotta all’Elettrosmog, www.applelettrosmog.it
**AIE, Associazione Italiana Elettro-sensibili, www.elettrosensibili.it

Ricerca Coreana: esposizione di ratti a 835 mHz

Ricercatori coreani evidenziano come dopo un’esposizione a frequenze di 835 mHz i ratti presentano fenomeni di iperattività, autofagia e demielinizzazione (ancor più preoccupante) a livello di neuroni dell’area corticale cerebrale.
Gli autori concludono che l’esposizione prolungata a radiofrequenze inducendo fenomeni di demielinizzazione possono sottendere a potenziali cause di disordini neurologici/neurocomportamentali. Nulla di nuovo.
Adhd e disturbi neurocognitivi sono in aumento progressivo anno su anno.

 

 

Topo da laboratorio

Effetti del Wi-Fi in sperimentazioni di ratti in gestazione

EFFETTI DEL WI-FI SULLA PROLE DI RATTI ESPOSTI DURANTE LA FASE GESTATORIA

Ennesima sperimentazione (con i criteri della randomizzazione tra esposti e non esposti) che confuta inequivocabilmente l’effetto di una frequenza a 2.45 gHz (wi-fi) a carico dell’apparato neurologico di animali esposti.I nascituri hanno evidenziato:
1) squilibrio di stress ossidativo cerebrale con elevati livelli di MDA (malondialdeide) e perossido di idrogeno (H2O2) e diminuzione della attività della catalasi (CAT) e della superossido dismutasi (SOD) ed alterazioni dell’attività della colinesterasi.
2) alterato sviluppo neurologico.

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