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DANNI OCULARI DA MICROONDE

 

LE FREQUENZE UTILIZZATE NELLO STUDIO PER IRRADIARE GLI OCCHI DEI CONIGLI, 3.9 GHZ, SONO ASSIMILABILI AD UNA DELLE BANDE DI FREQUENZA DEL 5G (3.8GHZ)…

CONCLUSIONI DELLO STUDIO

“L’esposizione acuta dell’organo della visione (occhio) alle radiazioni elettromagnetiche a microonde può portare a effetti avversi dose-dipendenti non solo nel cristallino, ma anche in altre strutture dell’occhio.”

DALL’ABSTRACT:

“Sono stati rivelati cambiamenti significativi dose-dipendenti nella struttura dell’occhio esposto. La formazione di cataratta da microonde è stata osservata al tempo di esposizione alle microonde di almeno 15 secondi. De-epitelizzazione parziale o completa, edema stromale, danno endoteliale e infiltrazione infiammatoria nella cornea, versamento di proteine ​​e reazione cellulare nell’umore acqueo sono stati rilevati dopo un’esposizione alle microonde di 30, 45 e 60 secondi. Reazione cellulare nel corpo vitreo è stata osservata dopo un tempo di esposizione di 45 e 60 secondi… Il contenuto significativamente più elevato di citochine proinfiammatorie IL-1ß, IL-6 e TNF-α nell’umor acqueo e nel corpo vitreo è stato rivelato negli animali esposti alle microonde per 45 e 60 secondi”.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/31573556

 

Ricerca Coreana: esposizione di ratti a 835 mHz

Ricercatori coreani evidenziano come dopo un’esposizione a frequenze di 835 mHz i ratti presentano fenomeni di iperattività, autofagia e demielinizzazione (ancor più preoccupante) a livello di neuroni dell’area corticale cerebrale.
Gli autori concludono che l’esposizione prolungata a radiofrequenze inducendo fenomeni di demielinizzazione possono sottendere a potenziali cause di disordini neurologici/neurocomportamentali. Nulla di nuovo.
Adhd e disturbi neurocognitivi sono in aumento progressivo anno su anno.

 

 

Frequenze Wi-Fi e Degenerazione Mielinica

2.45 gHz ( frequenza del wi-fi) e degenerazione mielinica.

In un altro studio più datato rispetto a quello dei ricercatori coreani, si evince come una frequenza tipicamente emessa quotidianamente dagli hot-spot wi-fi ,sia in grado,su ratti esposti di indurre processi di degenerazione mielinica neuronale.
Era il 1977. Sono passati 40 anni. “Late lessons from early warnings” era il titolo di una storica monografia pubblicata dall’agenzia europea per l’ambiente.Si raccontava come gli interventi in ambito di sanità pubblica, fossero scattati con ritardi colossali nonostante i ripetuti campanelli d’allarme fossero stati suonati con largo anticipo rispetto alla scriteriata immissione nell’ambiente di sostanze quali amianto, benzene, cloruro di vinile monomero, ecc. Le conseguenze in termini di sofferenza fisica e mortalità sono ben noti a tutti.
Lo stesso accade ora con le radiazioni elettromagnetiche.