Il trailer del film: Sensibile
Ecco il trailer del film Sensibile!
“SENSIBILE”(Sensitive) by A. Quadretti – documentary trailer from Officinemedia on Vimeo.
“SENSIBILE”(Sensitive) by A. Quadretti – documentary trailer from Officinemedia on Vimeo.
Can you be allergic to Wi-Fi? Chemical electromagnetic-sensitivity expert Dr. Lisa Nagy joins The Doctors to increase awareness about this very real condition.
Link to the video/Link del video:
http://www.thedoctorstv.com/videos/allergic-to-wi-fi
16 July 2016 – “Omega News”
The Doctors TV Show – Allergic to Wi Fi?
Aired 12 July 2016 – Can you be allergic to Wi-Fi? Chemical electromagnetic-sensitivity expert Dr. Lisa Nagy joins The Doctors to increase awareness about this very real condition.
Comment to show
Thank you ‘The Doctors’ for reporting this important subject.
I suffer from this condition and I know of many other people who also suffer. Besides being called Electro Hyper-Sensitivity, it is also known as Radio Wave Sickness and Microwave Sickness and was first reported in a German Scientific Paper in 1929 when the exposure was from AM radio transmitters. The condition became more well known during the Second World War when aircraft radar technicians became ill from microwave radiation transmitted from the equipment that they were working on.
There are thousands of scientific papers which show that electro magnetic radiation causes serious biological effects and it is linked to many illnesses including several different cancers. A good place to learn more about the many adverse health effects can be found in the Bio Initiative Report www.bioinitiative.org This is a report by nineteen scientists and ten medical specialists who have researched masses of scientific reports.
Other sources of good information can be found at www.es-uk.info/, www.weepinitiative.org, www.microwavenews.com/, www.magdahavas.com/
Martin Weatherall
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[Difficilmente viene detto come stanno realmente le cose, ma in questo video viene fornita una descrizione puntuale della attuale situazione e di quello che ci aspetta se non verranno presi provvedimenti seri per ridurre la esposizione della popolazione alle Radiofrequenze/Microonde.
Questo perché le Radiofrequenze/Microonde sono realmente pericolose.
Gli studi che ne provano la pericolosità sono moltissimi, ma in merito alla questione vengono fatte circolare informazioni pilotate e nebulose con lo scopo di favorire l’industria tranquillizzando la popolazione, così nessuno si preoccupa di documentarsi in modo adeguato poiché il pericolo non viene percepito.
L’uso che si sta facendo delle Radiofrequenze/Microonde, non per emergenza quando si è fuori casa, ma dentro casa e per scopi ludici, è assolutamente improprio e deleterio.
Le malattie derivanti dalla esposizione alle Radiofrequenze/Microonde sono gravi e reali.
La Elettrosensibilità, in seguito ad esposizioni prolungate, diventa una condizione di invalidità permanente, per il sopraggiungere di danni organici multipli ed irreversibili.
Gli Elettrosensibili non sono assolutamente soggetti paranoici e tecnofobici, anzi, spesso sono professionisti che hanno lavorato nell’ambito delle nuove tecnologie e, per esposizione professionale ai Campi Elettromagnetici, si sono ammalati in modo anche grave.
Però adesso stanno aumentando i malati più in conseguenza della esposizione ambientale/domestica che professionale, perché sempre più antenne per la telefonia mobile stanno venendo installate in prossimità delle abitazioni e gli ambienti di vita sono saturi di radiazioni in Alta Frequenza di ogni genere (Wi-Fi, Cordless, Wi-Max, ecc.).
Soprattutto deleteria è la tecnologia 4G, che presenta fattori di rischio per la salute maggiori rispetto alle tecnologie precedenti.]
Caricato il 14 agosto 2010
Durante la trasmissione Rai “UnoMattina in famiglia” del 14 maggio 2016, nello spazio dedicato al digitale condotto da Ingrid Muccitelli con la presenza del prof. Marco Camisani Calzolari, sono state fatte delle affermazioni lesive della dignità di persone, gli Elettrosensibili, che pagano duramente sulla propria pelle le conseguenze dell’avere una malattia scatenata dalla esposizione ai Campi Elettromagnetici in Alta Frequenza, ormai onnipresenti a causa dello scriteriato uso delle tecnologie Wireless da parte della popolazione.
Lascia increduli e sconcertati che sia stata fatta passare per “la bufala della settimana” una sentenza storica di un tribunale FRANCESE (E NON SPAGNOLO COME ERRONEAMENTE SOTTOLINEATO DAL PROFESSORE) che ha ridato piena dignità di vita ad una Elettrosensibile, riconoscendo la malattia di cui soffre come reale e causata dalla esposizione al Wi-Fi.
Ricordiamo come anche la corte di Appello abbia ribadito la sentenza di primo grado in base a prove inconfutabili.
NON ci risulta che la sentenza del tribunale faccia riferimento ad altri fattori eziologici che non siano le microonde del Wi-Fi incriminate, come affermato dal professore.
E NON ci risulta che NON vi siano prove scientifiche che le radiazioni emesse dal Wi-Fi possano causare danni alla salute, come affermato dal professore.
MIGLIAIA di articoli scientifici peer-reviewed (dello stesso calibro di quelli utilizzati ad esempio in ambito medico per formulare i protocolli terapeutici) DIMOSTRANO in modo chiaro che le esposizioni alle Radiazioni Elettromagnetiche in Alta Frequenza inducono effetti di natura biologico/sanitaria a livello molecolare, cellulare e clinico, su animali da esperimento, su volontari umani e anche su piante; vedere www.bioinitiative.org.
Studi epidemiologici descrivono il preoccupante aumento a livello statistico dei soggetti che soffrono di Elettrosensibilità a livello mondiale.
Si tratta di MILIONI (NON UNA!) di persone le cui condizioni di vita molte volte rasentano stati di totale abbandono con isolamento forzato e dunque esclusione dalla società, che in alcuni casi portano a gesti estremi come il suicidio, per l’impossibilità di condurre una vita normale trovandosi in aggiunta in una condizione di totale assenza di tutele ed aiuti.
Desta inoltre ulteriore sconcerto l’affermazione, sempre ad opera del professore, che il telefono cellulare posto vicino alla testa sia fonte di pericolose radiazioni mentre il Wi-Fi è innocuo.
Si tratta pur sempre di microonde e ormai è appurato che NON ci sia solo un problema di potenza di emissione, ma che anche frequenza utilizzata e sua modulazione causino pesanti effetti biologico/sanitari.
Viene citato un fattore “10.000 volte meno potente”…Ma a quale criterio di valutazione ci si riferisce?
Generalmente si attua una valutazione in V/m ed il cellulare, nella fase di connessione, può arrivare a 100 V/m, però il Wi-Fi emette picchi di fino a 10V/m (a volte anche di più) ogni circa 2 secondi, quindi, semmai, esiste un fattore 10.
Provate a prendere un misuratore in Alta Frequenza e valutate Voi se un Wi-Fi fa tanto meno campo di un cellulare.
…Ed è stato affermato con decisione che non si deve aver paura di lasciare il Wi-Fi acceso!
Poi, viene detto che basta usare l’auricolare e tenere il cellulare a 50 cm per evitare ogni problema…
Chi tiene il cellulare a 50 cm avendolo in mano? Forse una persona dagli arti superiori molto lunghi, ergo solo una minoranza dei soggetti.
Ma in ogni caso, cosa volete che siano 50 cm, quando il cellulare, per ricevere e trasmettere dati, si deve connettere ad una antenna che, al minimo, è a circa 50 metri di distanza, ma, più facilmente, si trova a centinaia di metri?
Il corpo viene comunque pesantemente irradiato e non è certo l’auricolare a salvare la vita!
Con l’informazione che è stata fatta passare, sono certamente state spinte moltissime persone ad abusare del cellulare…tanto con l’auricolare sono protette!
Inoltre, l’atteggiamento derisorio piuttosto evidente della conduttrice e dell’ospite nei confronti della Elettrosensibilità, offende gravemente la dignità e la sensibilità di persone che certamente NON hanno bisogno di essere prese in giro e denigrate come è avvenuto nel programma, dato che si trovano già a dover vivere in condizioni di vita ORRIBILI (pensate a cosa significhi non poter più lavorare e magari non avere mezzi di sostentamento, non poter più uscire di casa, essere costretti a trasferirsi in zone isolate pur amando la vita di città, doversi separare dalla famiglia o non potersela creare perché non si può più socializzare, ecc.) senza avere alcun aiuto.
La sentenza di un tribunale Francese di Tolosa costringe “La Maison Départementale des Personnes en Situation de Handicap (MDPSH)” a pagare un indennizzo ad una donna Elettrosensibile di 39 anni.
Le è stato riconosciuto un deficit funzionale dell’85% ed assegnato un trattamento previdenziale pari a 800 euro al mese per 3 anni, che potrà essere rinnovato.
La malattia viene definita “controversa” per la mancanza di prove scientifiche.
In realtà le prove scientifiche dei danni provocati dai CEM (campi elettromagnetici), soprattutto quelli in alta frequenza, sono numerose ed esistono da molti anni. Infatti già nel lontano 1950, i ricercatori russi che identificarono la cosiddetta “malattia da microonde”, descrissero danni in soldati e operai sottoposti ad una esposizione professionale giornaliera a radiofrequenze (RF) e apparecchiature a microonde.
Ciò che invece manca è una chiara conoscenza della patogenesi della malattia ed a questo proposito bisogna sottolineare che numerosissime sono le malattie la cui patogenesi non è certa (malattie autoimmuni, epilessia, ecc.) ma, nonostante ciò, vengono riconosciute come tali e trattate al meglio delle possibilità terapeutiche.
In seguito a questa importante sentenza, c’è da aspettarsi che il dibattito sul tema si farà più acceso.
Sarà interessante seguire l’evolversi degli eventi.
Al seguente link potete trovare come allegati le foto dei documenti relativi alla sentenza:
https://groups.google.com/forum/#!topic/electromagnetic_radiation_victims/ZXgdogoqvRg
Facciamo però notare che questo parrebbe non essere il primo caso in Francia, poiché, secondo quanto riporta il giornale “Le Figaro”, una sentenza simile è stata emessa nel 2014.
Al seguente link potete leggere l’articolo originale de “Le Figaro-Santé” datato 17 aprile 2014:
http://sante.lefigaro.fr/actualite/2014/04/17/22237-premiere-indemnisation-pour-electrosensibilite
La sentenza di un tribunale Francese di Tolosa costringe “La Maison Départementale des Personnes en Situation de Handicap (MDPSH)” a pagare un indennizzo ad una donna Elettrosensibile di 39 anni.
Le è stato riconosciuto un deficit funzionale dell’85% ed assegnato un trattamento previdenziale pari a 800 euro al mese per 3 anni, che potrà essere rinnovato.
La malattia viene definita “controversa” per la mancanza di prove scientifiche.
In realtà le prove scientifiche dei danni provocati dai CEM (campi elettromagnetici), soprattutto quelli in alta frequenza, sono numerose ed esistono da molti anni. Infatti già nel lontano 1950, i ricercatori russi che identificarono la cosiddetta “malattia da microonde”, descrissero danni in soldati e operai sottoposti ad una esposizione professionale giornaliera a radiofrequenze (RF) e apparecchiature a microonde.
Ciò che invece manca è una chiara conoscenza della patogenesi della malattia ed a questo proposito bisogna sottolineare che numerosissime sono le malattie la cui patogenesi non è certa (malattie autoimmuni, epilessia, ecc.) ma, nonostante ciò, vengono riconosciute come tali e trattate al meglio delle possibilità terapeutiche.
In seguito a questa importante sentenza, c’è da aspettarsi che il dibattito sul tema si farà più acceso.
Sarà interessante seguire l’evolversi degli eventi.
Al seguente link potete trovare come allegati le foto dei documenti relativi alla sentenza:
https://groups.google.com/forum/#!topic/electromagnetic_radiation_victims/ZXgdogoqvRg
Facciamo però notare che questo parrebbe non essere il primo caso in Francia, poiché, secondo quanto riporta il giornale “Le Figaro”, una sentenza simile è stata emessa nel 2014.
Al seguente link potete leggere l’articolo originale de “Le Figaro-Santé” datato 17 aprile 2014:
http://sante.lefigaro.fr/actualite/2014/04/17/22237-premiere-indemnisation-pour-electrosensibilite
Intervista a Chantal, elettrosensibile da pochi mesi.
Dopo aver vissuto per dieci anni nelle meravigliose isole Samoa, due anni fa si è trasferita ad Ostia, iniziando ad usare per la prima volta nella sua vita cellulare, Wi-Fi e vivendo ad appena 200 metri da ripetitori dei cellulari.
Ha iniziato a provare strani sintomi che il suo medico ha classificato come “psicosomatici”.
Rifiutata questa etichetta, come insensata, Chantal si è rivolta all’Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale – A.M.I.C.A. (www.infoamica.it) per avere informazioni e gentilmente ha rilasciato la sua testimonianza.
Mentre la comunità scientifica si divide su cosa sia l’Elettrosensibilità, su come si può diagnosticare e curare, i malati aumentano e non ci sono tutele per loro.