E’ allergica alle automobili La singolare malattia di Debbie
[Articolo molto datato comunque utile da leggere.
Si parlava di casi di Elettrosensibilità già quasi dieci anni fa, descritti come condizioni molto rare e dovute a qualcosa (i Campi Elettromagnetici) la cui pericolosità veniva negata.
Eppure le prove della pericolosità c’erano già allora, solo che allora era ancora possibile permettersi di negare o minimizzare il problema.
Adesso sta diventando sempre più complicato farlo, innanzitutto perché le prove della pericolosità dei Campi Elettromagnetici si sono arricchite di ulteriori studi, inoltre molte vecchie prove prima occultate sono state recuperate, e poi negli ultimi anni sempre più persone si sono ammalate di Elettrosensibilità in modo anche grave.
Si tratta di invalidi sotto ogni punto di vista, i quali sebbene adesso stiano soffrendo nell’indifferenza di tutti, in futuro necessariamente graveranno sulla società, perché prima o poi non si potrà più negare il problema e qualcuno dovrà prendersi carico di tutte queste persone la cui vita è stata distrutta dagli interessi economici dietro al business del Wireless.
Non sarà cosa facile, perché ci si troverà a dover risarcire danni biologici (soprattutto quello genotossico), danni materiali (molti malati hanno dovuto vendersi tutto per sopravvivere, inoltre ci sono i mancati guadagni derivanti dalla impossibilità di lavorare, senza contare le spese affrontate per curarsi e proteggersi) e danni morali (dovuti all’isolamento forzato, che ha portato a dover rinunciare alle relazioni sociali ed in molti casi anche a dover rinunciare a crearsi una famiglia, cosa che già di per sé è devastante).
Ci chiediamo fino a che punto si dovrà arrivare prima di porre fine a questa follia, che si sta configurando come la più spaventosa emergenza sanitaria, sociale ed economica che il mondo dovrà affrontare.]
26 Marzo 2007 – “www.repubblica.it”
I campi elettromagnetici le provocano un doloroso arrossamento della pelle
e forte lacrimazione. E deve vivere in campagna in una villa speciale
Se c’è gente che dell’auto non può fare a meno Debbie Bird invece deve assolutamente evitarle: i campi elettromagnetici le provocano un doloroso arrossamento della pelle e forte lacrimazione.
“Non posso più fare cose che fino a poco fa davo per scontate”, ha dichiarato Bird, 39 anni, al ‘Daily Mail’. “La mia vita di tutti i giorni era fortemente influenzata da (strumenti che emanano) campi elettromagnetici”.
“Non posso entrare nell’auto dei miei amici. Altrimenti inizio subito ad avere mal di testa e la pelle del viso mi brucia”, ha aggiunto. “Anche fare shopping è diventato un problema. Non posso andare in posti come Starbucks dove sono installati strumenti wi-fi”.
Bird ha capito di essere sensibile alle onde elettromagnetiche lo scorso anno quando traslocò assieme a suo marito e a sua figlia Antonia a Bowdon, 25 chilometri a sud-ovest di Manchester. Ben presto si accorse, dalle reazioni della sua pelle, che i suoi vicini utilizzavano telefoni portatili e connessione ad internet senza filo.
“All’inizio non riuscivo a dormire”, ha raccontato la donna. “Poi ho iniziato ad avere delle reazioni sulla pelle. Sentivo una sensazione di bruciore al viso, sulla fronte e sui gomiti”.
Bird consultò un dermatologo ma alla fine l’unica soluzione fu di trasferirsi in una nuova casa nella vicina Hale. Qui dovette spendere oltre 3.000 sterline (4.500 euro) per eliminare dalla sua nuova abitazione ogni tipo di campo elettromagnetico.
I muri sono stati dipinti con vernice al nerofumo e le finestre sono state isolate con una pellicola protettiva. Inoltre, lei e suo marito Tony, 45 anni, dormono in un letto protetto da una zanzariera in silver plate che respinge le onde elettromagnetiche. Nel Regno Unito ufficialmente non esiste una malattia che implica sensibilità alle onde elettromagnetiche. Secondo i medici non ci sono prove sufficienti che queste ultime provochino danni alla salute.
(26 marzo 2007)
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