CASTELLANZA “No ai guinzagli elettronici per i bambini”
“Il sonno della ragione genera mostri” afferma Norberto Bobbio, riprendendo il titolo di una famosa incisione di Francisco de Goya.
Nel caso della scuola materna di Castellanza (Varese), il sonno della ragione genera guinzagli elettronici. Un sogno economico per chi li produce, un incubo per chi è costretto a indossarli.
L’idea di insegnare ai bambini la necessità di mantenere la distanza dagli altri con un “guinzaglio elettronico da polso” insegnerà loro la sudditanza, e rafforzerà l’idea di essere portatori di pericolo e che anche gli altri costituiscano un pericolo per la sua incolumità. Una vera bomba a orologeria che mina l’autostima e la fiducia nel prossimo.
Ma non finisce qui. Il “guinzaglio da polso” funziona con tecnologia bluetooth, che emette radiazioni alla frequenza di 2,4 GHz.
L’esposizione a questo tipo di radiazioni (2,4 GHz) , pur essendo di bassa intensità, provoca stress ossidativo, alterazione dello sperma con riduzione della fertilità, alterazioni neurologiche (con modificazioni dell’attività bioelettrica del cervello), apoptosi, danni al Dna, alterazioni del sistema endocrino, flusso massivo di ioni calcio attraverso la membrana cellulare [Pall, 2018; Wilke, 2018].
Ed è proprio nei confronti dei bambini che dobbiamo prestare particolare attenzione: i loro corpi sono più piccoli, le ossa del cranio sono più sottili, la massa encefalica è minore quindi è soggetta a maggior penetrazione e diffusione delle radiazioni [Morgan et al., 2014; Gandhi et al., 2012].
Inoltre il sistema nervoso e immunitario dei bambini è in rapido sviluppo (il cervello continua a svilupparsi fino ai vent’anni) e il processo di mielinizzazione nervosa non è completo [Kaplan et al., 2016].
La diminuita capacità di riparazione del Dna e l’incremento di danni al Dna dovuti alle radiofrequenze aumenta nei più giovani il rischio di contrarre malattie neurodegenerative e tumori [Markovà et al., 2010; Hardell 2017].
Sono stati inoltre rilevati disturbi cognitivi, dell’apprendimento e della memoria per esposizione a radiofrequenze di bassa intensità [Deshmukh et al., 2015; Calvente et al., 2016].
Allora, informiamoci sui potenziali danni alla salute mentale e fisica della tecnologia wireless prima di imporre l’utilizzo di dispositivi di questo genere, svegliamo la nostra ragione e il nostro senso critico, e non permettiamo che I nostri figli siamo tenuti al guinzaglio.
Il braccialetto elettronico è stato fino ad oggi usato come alternativa alla detenzione. I bambini dovrebbero indossarne uno simile, pagandone per di più il costo economico e sanitario. Devono forse scontare una pena per una colpa mai commessa?
Laura Masiero presidente Laura Masiero, presidente Applelettrosmog
Fabia Del Giudice, consigliera provinciale Isde Lecce
Patrizia Gentilini, ISDE Italia
Paolo Orio, presidente Associazione Italiana Elettrosensibili