Tag: inquinamento elettromagnetico

Francia: indennizzo ad Elettrosensibile – Tg1 RAI ore 20:00 del 26 agosto 2015

La sentenza di un tribunale Francese di Tolosa costringe “La Maison Départementale des Personnes en Situation de Handicap (MDPSH)” a pagare un indennizzo ad una donna Elettrosensibile di 39 anni.
Le è stato riconosciuto un deficit funzionale dell’85% ed assegnato un trattamento previdenziale pari a 800 euro al mese per 3 anni, che potrà essere rinnovato.

La malattia viene definita “controversa” per la mancanza di prove scientifiche.
In realtà le prove scientifiche dei danni provocati dai CEM (campi elettromagnetici), soprattutto quelli in alta frequenza, sono numerose ed esistono da molti anni.  Infatti già nel lontano 1950, i  ricercatori russi che identificarono la cosiddetta “malattia da microonde”, descrissero danni in soldati e operai sottoposti ad una esposizione professionale giornaliera a radiofrequenze (RF) e apparecchiature a microonde.
Ciò che invece manca è una chiara conoscenza della patogenesi della malattia ed a questo proposito bisogna sottolineare che numerosissime sono le malattie la cui patogenesi non è certa (malattie autoimmuni, epilessia, ecc.) ma, nonostante ciò, vengono riconosciute come tali e trattate al meglio delle possibilità terapeutiche.

In seguito a questa importante sentenza, c’è da aspettarsi che il dibattito sul tema si farà più acceso.
Sarà interessante seguire l’evolversi degli eventi.

Al seguente link potete trovare come allegati le foto dei documenti relativi alla sentenza:
https://groups.google.com/forum/#!topic/electromagnetic_radiation_victims/ZXgdogoqvRg

Facciamo però notare che questo parrebbe non essere il primo caso in Francia, poiché, secondo quanto riporta il giornale “Le Figaro”, una sentenza simile è stata emessa nel 2014.

Al seguente link potete leggere l’articolo originale de “Le Figaro-Santé” datato 17 aprile 2014:
http://sante.lefigaro.fr/actualite/2014/04/17/22237-premiere-indemnisation-pour-electrosensibilite

Sanità: Francia, riconosciuta invalidità per ‘allergia’ a onde magnetiche

26 agosto 2015 – “Focus.it”

[Anche la testata Focus ha riportato la notizia dell’indennizzo riconosciuto alla malata di Elettrosensibilità francese]

Focus

“Un tribunale di Tolosa assegna pensione di invalidità per ipersensibilità elettromagnetica

Roma, 26 ago. (AdnKronos Salute) – L’allergia alle onde elettromagnetiche è un handicap. Almeno in Francia dove il tribunale per i contenziosi per invalidità ha riconosciuto il diritto alla pensione per una donna di 39 anni affetta da sindrome da ipersensibilità elettromagnetica, una patologia controversa su cui non ci sono prove scientifiche definitive, e che identifica come causa di una serie di sintomi le emissioni di antenne, cellulari, wi-fi.

Il tribunale, riferisce l’associazione (Robin des Toits, Robin dei tetti) che si batte da tempo per il riconoscimento della sindrome, ha dato ragione alla donna che aveva fatto ricorso contro il rifiuto della sua richiesta di pensione d’invalidità. Riconoscendo un deficit funzionale dell’85% alla donna, ex documentarista e drammaturga, che oggi vive isolata sulle montagne dei Pirenei, senza elettricità. La donna potrà contare su un contributo di 800 euro al mese per 3 anni, eventualmente rinnovabile.

La decisione del tribunale francese è stata accolta con entusiasmo dalle associazioni che chiedono attenzione ala patologia. Nel 2005 l’Organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto che l’elettosensibilità è caratterizzata da diversi sintomi non specifici, differenti da una persona all’altra, ma che non esistono basi scientifiche che permettono di legare i sintomi all’esposizione ai campi elettromagnetici.”

Articolo originale al seguente link:
http://www.focus.it/scienza/salute/sanita-francia-riconosciuta-invalidita-per-allergia-a-onde-magnetiche

Malaysian Mother Describes Her “Allergy” to Wireless Radiation

Caricato il 10 agosto 2015

Testimonianza di una donna della Malesia, che descrive come le radiazioni emesse da laptop e ripetitori della telefonia mobile la facciano ammalare.
Lei è una dei tanti elettrosensibili che manifestano un caratteristico rash maculo-papulare molto pruriginoso a seguito della esposizione a tali radiazioni.

Nel link qui sotto potete leggere la versione in inglese dell’articolo di un giornale della Malesia che tratta del crescente problema dei CEM in alta frequenza e racconta la storia di questa donna:

http://english.astroawani.com/malaysia-news/wireless-technology-are-we-ignoring-potential-health-risks-39806

Nel video qui sotto, invece, potete ascoltare la diretta testimonianza della donna:

I ragazzi azzerano l’elettrosmog

13 luglio 2015 – “Alto Adige”

Alle elementari De Amicis a Maia Alta, gli studenti hanno sostituito i cordless con i normali telefoni.

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MERANO. I ragazzi della quarta elementare delle scuole De Amicis di Maia Alta si sono trasformati in cacciatori di onde elettromagnetiche per ridurle al minimo dentro l’edificio che frequentano ogni giorno. Questa la singolare esperienza che si è conclusa nell’istituto guidato dalla preside Vally Valbonesi. La classe IV si è dimostrata sensibile e attenta all’argomento dell’elettrosmog e ha partecipato con interesse e curiosità alle lezioni concordate con il dottor Imbesi del Centro tutela consumatori.

Ragazzi e consulente hanno cercato di rispondere alla domanda: possiamo toccare con mano l’inquinamento elettromagnetico? Quali conseguenze può avere su natura ed esseri viventi? In sostanza che effetto hanno le onde sulle persone e sui vegetali? A tal fine sono state coltivate anche delle piantine di crescione, con alcune vaschette in ambiente molto irradiato, altre in ambiente meno irradiato.

L’intera classe, munita di strumenti appositi, è giunta ben presto a scoprire che tutto l’edificio era pervaso da segnali Dect, fino ad un livello massimo di 3.000 microwatt per metro quadro. Con l’aiuto della dirigente scolastica, i ragazzi hanno capito che questi segnali servivano all’organizzazione della comunicazione con il personale non docente, vuoi per gestire la presenza dei ragazzi nella mensa, vuoi per rispondere alle varie necessità logistiche all’interno della scuola.

Serve per forza una comunicazione senza fili che produce onde elettromagnetiche soprattutto dato che l’intera scuola è cablata? No. È stata allora inoltrata una richiesta al Comune di Merano per ottenere la disattivazione di tali ripetitori cordless distribuiti all’interno della scuola. Il personale ha fatto ricorso invece ai normali telefoni interni, senza più usare i cordless.

Le misurazioni poi sono state ripetute con il risultato che da 3 mila microwatt si è scesi ad appena 5.

Ma le onde producono effetti anche sui vegetali. Il confronto tra il crescione irradiato e quello coltivato in ambiente meno esposto non ha lasciato dubbi. Le piantine irradiate sono risultate ingiallite e meno rigogliose rispetto a quelle collocate in ambiente meno esposto, pur curate e annaffiate nel medesimo modo. I ragazzi hanno poi ripetuto gli esperimenti a casa sotto la guida dell’insegnante Daniela Nardin. Alla fine del progetto gli alunni hanno dichiarato l’intenzione di saperne di più per poter operare scelte consapevoli che tutelino la loro salute. (rog)

Articolo originale:

http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2015/07/13/news/i-ragazzi-azzerano-l-elettrosmog-1.11773203?refresh_ce