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Allergia alle onde elettromagnetiche, due genitori denunciano una scuola

14 settembre 2015 – Corriere della Sera / Pediatria, di Simona Marchetti

[Interessante articolo del Corriere della Sera / Pediatria di ieri, 14 settembre 2015.

Ci permettiamo però di fare tre considerazioni in merito alle seguenti affermazioni contenute nel pur meritevole articolo:

“In realtà però l’EHS resta un enigma, perché non esistono prove certe che ne dimostrino l’esistenza. Non a caso, secondo gli esperti coloro che dicono di soffrirne sarebbero invece vittima dell’effetto «nocebo» (ovvero, il malessere si manifesta non appena si viene a conoscenza della presenza di un segnale wi-fi): una teoria che pare trovare l’avallo della stessa Organizzazione Mondiale della Sanità che, pur riportando questo disturbo nell’elenco delle malattie, non conferma però che la causa scatenante siano le onde elettromagnetiche.”

1) Non è vero che non esistono prove certe della esistenza della Elettrosensibilità: migliaia (!!) di articoli scientifici riportano l’esistenza di un nesso di causalità tra l’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche e l’insorgenza di effetti biologico/sanitari che conducono anche alla Elettrosensibilità.

2) Già nel lontano 1950 i ricercatori russi identificarono quella che definirono “malattia da microonde” in soldati e operai che avevano ricevuto una esposizione professionale giornaliera a radiofrequenze (RF) e apparecchiature a microonde. E negli anni successivi, sempre più prove scientifiche hanno confermato la pericolosità di questo tipo di esposizione.

Adesso, certuni scienziati (e non tutti, come fa intendere l’articolo!), sostengono che esista solo un problema di effetto “nocebo”.
Se si andasse ad indagare la fonte del loro finanziamento, probabilmente si scoprirebbero cose interessanti.

Dunque questo problema deve essere affrontato quanto prima, perché un tempo soldati e operai in certi tipi di settori erano gli unici soggetti ad essere esposti alle microonde, oggigiorno, con la diffusione del Wireless, siamo diventati tutti come i radaristi e ci ammaleremo seriamente, eccome se ci ammaleremo seriamente!

3) La Organizzazione mondiale della Sanità potrà anche non confermare che la causa della Elettrosensibilità siano radiofrequenze/microonde, però il 31 maggio 2011 ha rilasciato un comunicato nel quale dice chiaramente che radiofrequenze/microonde sono dei possibili cancerogeni per l’uomo, inseriti in classe 2 come, tanto per fare un esempio, il piombo.
Difatti la benzina contenente piombo è stata tolta dalla circolazione per ragioni sanitarie. La tecnologia Wireless, invece, sta venendo diffusa come non mai.
Fatevi una domanda e datevi una risposta.]

onde [1]

Il caso di uno studente che soffre di mal di testa, pruriti, palpitazioni, sintomi della EHS. In Francia un tribunale ha riconosciuto a una donna la disabilità per lo stesso disturbo

Ogni volta che G (nome di fantasia) tornava a casa dal prestigioso istituto elementare che frequentava, lamentava mal di testa e pruriti, che però svanivano col passare delle ore e addirittura non comparivano mai nei fine settimana o durante le vacanze scolastiche. Ma quando gli stessi medici non seppero dare una spiegazione plausibile a quegli strani sintomi, comparsi per la prima volta nella primavera del 2013 e aggravatisi poi lo scorso anno con emorragie dal naso, vertigini, palpitazioni e nausea, i suoi genitori decisero di avviare una ricerca per conto loro. E alla fine – come racconta il sito Dailybeast.com [2] – la causa di tutti i mali di G sarebbe stata identificata nel wi-fi della Fay School di Southborough, Massachusetts, dove il figlio studiava dal 2009 e che, guarda caso, era stato implementato proprio nella primavera del 2013, ovvero quando il ragazzo aveva iniziato a stare male. Da qui la conclusione che il figlio soffrisse di ipersensibilità elettromagnetica (la cosiddetta EHS) e la conseguente richiesta all’istituto di passare alla rete Ethernet o di ridurre le emissioni del sistema wireless installato per alleviare i sintomi di quella che – a loro dire – era da considerare una vera e propria disabilità.

La denuncia in tribunale

Ma quando i vertici della scuola si sono rifiutati di cooperare, i genitori di G hanno portato la Fay in tribunale, asserendo che «avesse volutamente ignorato gli studi scientifici dietro alla EHS». Studi come quello condotto nel 2013 da due scienziati dell’Indiana, dove gli autori convengono che «i campi elettromagnetici possono modificare le funzioni neurologiche e il metabolismo cellulare» che sono infatti finiti nelle 45 pagine della denuncia, molte delle quali ruotano attorno alla definizione stessa di «ipersensibilità elettromagnetica» e alla conferma che non si tratti «di una condizione ipotetica» bensì di una disabilità «che possa compromettere gravemente le funzioni neurologiche e respiratorie dell’individuo, limitandone sostanzialmente l’attività», come puntualizzato anche nell’Indoor Enviromental Quality dello United States Access Board [3].

L’ipersensibilità elettromagnetica esiste?

In realtà però l’EHS resta un enigma, perché non esistono prove certe che ne dimostrino l’esistenza. Non a caso, secondo gli esperti coloro che dicono di soffrirne sarebbero invece vittima dell’effetto «nocebo» (ovvero, il malessere si manifesta non appena si viene a conoscenza della presenza di un segnale wi-fi): una teoria che pare trovare l’avallo della stessa Organizzazione Mondiale della Sanità che, pur riportando questo disturbo nell’elenco delle malattie, non conferma però che la causa scatenante siano le onde elettromagnetiche.

Il precedente in Francia

Tornando al caso del piccolo G, c’è però un precedente che potrebbe dar ragione ai suoi genitori nella denuncia contro la scuola: il mese scorso, infatti, un tribunale di Tolosa, in Francia, ha riconosciuto come handicap l’ipersensibilità alle onde elettromagnetiche, [4] stabilendo un’indennità di 800 euro al mese per tre anni (eventualmente rinnovabile) alla 39enne Marine Richard, costretta a trasferirsi in uno sperduto paesino dei Pirenei per evitare qualsiasi contatto con reti cellulari o wi-fi e altre fonti elettromagnetiche che possano provocarle gravi reazioni allergiche.

Articolo originale al seguente link:

http://www.corriere.it/salute/pediatria/15_settembre_14/allergia-onde-elettromagnetiche-due-genitori-denunciano-scuola-97b43668-5af1-11e5-8ba2-883e928384e2.shtml [5]